Un mercato aereo in grado di ripartire dopo l’emergenza Covid19 con regole, anche contrattuali, uguali per tutti per favorire la libera concorrenza e gli investimenti nel nostro Paese, e un nuovo piano nazionale aeroporti che porti alla garanzia di collegamenti efficienti in tutta la penisola.
Sono alcuni dei concetti affermati dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli nel corso dell’incontro in video conferenza con i rappresentanti delle compagnie aeree low fares operanti in Italia, riunite nella nuova associazione Aicalf: Ryanair, Vueling, Volotea, Easyjet, Norwegian e Blueair.
La Ministra ha ricordato le azioni adottate dal Governo per far fronte all’emergenza sanitaria anche nel settore aereo, in particolare per il rimpatrio dei connazionali, e le linee guida sulla sicurezza dei passeggeri, e ha illustrato le ragioni della scelta di costituire una nuova società pubblica per Alitalia, segnata da una forte discontinuità col passato.
“Conosco bene i numeri e il ruolo delle vostre compagnie – ha spiegato – e quanto abbiano aiutato la crescita del turismo nel nostro Paese attraverso importanti investimenti, conosco altresì quante siano le risorse che avete legittimamente ottenuto dalle Regioni e dalle società aeroportuali nel corso degli anni. La strategia industriale che abbiamo elaborato nelle linee guida per la nuova Alitalia non si sovrappone alla vostra perché la nuova compagnia pubblica giocherà in un campo internazionale, senza entrare in competizione con le low fares”.
La Ministra ha evidenziato che nessuna delle misure di sostegno al settore aereo nazionale inserite nel Decreto Rilancio sia stata pensata per danneggiare il mondo “low cost”. ‘’Nessuna norma vuole limitare la sana concorrenza tra compagnie di cui beneficiano i cittadini, ma solo garantire regole e condizioni uguali per tutti. Abbiamo stanziato risorse – ha ricordato – a compensazione di perdite per il lockdown e rimpatri dei nostri connazionali, del mantenimento della continuità territoriale e delle conseguenze dell’adozione di norme di sicurezza e distanziamento sociale molto severe solo in Italia”.
“L’introduzione dell’obbligo di adeguamento ai minimi retributivi del contratto nazionale del settore – ha aggiunto – non è una norma che abbiamo immaginato contro le low fares, ma a favore dei lavoratori, a fronte di una condizione di reddito e di lavoro che è complessivamente peggiorata a causa della crisi”.
Infine la Ministra De Micheli ha invitato i rappresentanti delle compagnie a partecipare al tavolo per la definizione del nuovo piano nazionale aeroporti.
“Insieme alle Regioni e alle società aeroportuali lavoriamo – ha concluso – per garantire collegamenti efficienti in tutto il Paese, anche attraverso l’adeguamento strutturale dei nostri scali. L’altro passaggio fondamentale è la definizione di un nuovo modello di norme che ci renda un mercato pienamente regolato, dove ognuno possa giocare il suo ruolo a parità di condizioni, e ci permetta di rilanciare gli investimenti”.
I rappresentanti di Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling – le sei compagnie che fanno parte dell’associazione, che rappresentano oltre il 50% del traffico aereo italiano di corto raggio e che impiegano oltre 6.000 dipendenti – hanno nuovamente espresso forti preoccupazioni in merito all’attuale testo del Decreto Rilancio che prevede investimenti per oltre 3,5 miliardi di euro per Alitalia – rispetto ai 3 miliardi previsti per il comparto sanitario – e che, senza interventi per l’intero settore del trasporto aereo nel suo complesso, rischia di mettere in crisi milioni di posti di lavoro, la competitività del mercato e l’offerta rivolta ai cittadini”, afferma AICALF in un comunicato.
Di conseguenza, volendo davvero supportare la ripresa del Paese, la ripartenza del turismo e rilanciare il settore del trasporto aereo in Italia, AICALF ha presentato nuovamente al Governo le proprie proposte per modificare le distorsioni e gli aspetti discriminatori attualmente presenti nel DL Rilancio: estendere la possibilità di accedere al Fondo di ristoro per il trasporto aereo a tutti i vettori con licenza europea stabiliti in Italia, riconoscere pienamente la validità dei contratti aziendali già stipulati dai vettori aerei con le organizzazioni sindacali più rappresentative e sospendere l’imposta comunale sui passeggeri per supportare l’auspicato incremento del traffico aereo verso le diverse regioni italiane.
Le proposte sono ora all’attenzione della Ministra De Micheli e saranno la base di un prossimo incontro che dovrebbe svolgersi entro una decina di giorni.
“Se la ministra ha sottolineato, durante la riunione, quanto le compagnie low cost siano state fondamentali per lo sviluppo economico e per il turismo italiani nel tempo, tutti i vettori aderenti ad AICALF hanno confermato la loro volontà di continuare a investire nel Bel Paese per garantire, già da questa estate, il ritorno di viaggiatori e turisti lungo la penisola, a condizione che i livelli di competitività del mercato rimangano, senza distorsioni, quelli costruiti negli anni”, conclude l’Associazione.
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